Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: 5 libri da leggere per informarsi

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: 5 libri da leggere per informarsi

Sabato 25 novembre 2023 ricorre la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne; noi di Incipit23, in questo momento in cui l’urgenza del problema emerge con particolare evidenza, abbiamo riflettuto soprattutto sul tipo di informazione e narrazione che viene fatta di questo fenomeno a livello quotidiano, culturale, educativo e mediatico. Proprio per questo è importante leggere, informarsi, conoscere, per capire quali bias abbiamo in conseguenza dell’educazione che abbiamo ricevuto e degli stereotipi sociali con cui tuttə siamo cresciutə.

Abbiamo quindi pensato di proporre ai nostri lettori una selezione di titoli che ci aiutino a conoscere e comprendere meglio la genesi di un fenomeno che purtroppo non è semplice da sradicare, e a sviluppare una nuova, più equa, più giusta forma di pensiero.

5 libri da leggere per informarsi sulla violenza di genere

Viaggiando incontro alla notte (Roberto Cattaneo)

copertina viaggiando incontro alla notte

Francesca, cinquantenne milanese che vive sola, è Miranda sulla scena di una commedia che recita in una compagnia teatrale amatoriale. Riccardo, trentacinque anni, è il suo compagno, sempre sulla scena. Ma il giovane matura un desiderio ossessivo per l’attrice con cui recita, una bella signora matura, e con lei vorrebbe intrecciare una relazione. Le dichiara di essersi innamorato di lei, le fa regali, la idealizza, non le dà pace.

Finché Francesca cede – anzi, capitola, come dice lei. È Giulia, la figlia ventottenne di Francesca, a raccontare la storia di sua madre, e a raccontarci la genesi di una storia d’amore malata, con quale dinamica si evolve e con che tragico epilogo si conclude.

Questa non è una storia d’amore, è una storia di ossessione: è la storia di una cultura che uccide, in Italia, una donna ogni tre giorni.

Un libro per capire che non è affatto semplice e banale riconoscere subito i segnali di una tragedia; che l’apparenza di un amore può ingannare la sua vittima, e intrappolarla inevitabilmente prima che lei abbia modo di accorgersene.


Puoi trovare il titolo nella nostra libreria, oppure acquistarlo subito sul nostro sito.

X (Valentina Mira)

x copertina

X è un romanzo e una lettera.

Valentina scrive al fratello con cui non parla da anni per raccontargli quello che ne è stato di lei e soprattutto quello che non ha avuto il coraggio di dirgli in passato.

Torna all’estate del 2010, l’estate della sua maturità. C’è una festa, alcol e nelle casse la musica degli ZetaZeroAlfa, band di riferimento di CasaPound. La musica l’ha messa G., amico di tutti lì, anche di Valentina, ottimo studente della scuola cattolica nonostante la celtica al collo (è pur sempre una croce, del resto, e in quell’ambiente non è grave quanto un orecchino indossato da un ragazzo).

G. quella notte diventa uno stupratore. Uno stupratore normale in un quartiere normale di un paese normale: nessun mostro, nessuna martire, nessun livido, solo un po’ di sangue sul letto. Valentina non lo denuncerà mai. Esattamente come il novanta per cento delle donne che sono state violentate, quel danno resta taciuto per anni. Con un’unica eccezione, un solo confidente, suo fratello che tuttavia non le crede. Al contrario, si allontana da lei e rimane amico di G., lo stupratore.

Dopo quasi dieci anni Valentina decide di riprendersi la propria storia, di spezzare l’omertà e ribaltare la vergogna, dalla violentata al violentatore, restituendola a lui. È questo che ci racconta Valentina Mira in X: il tabù e lo stigma che accompagnano lo stupro, la violenza che porta a sentire il proprio corpo come estraneo.

Un libro per comprendere e condannare i meccanismi malati che portano la vittima a sentire su di sé l’umiliazione, la vergogna e la colpa, per accusare una società che del victim blaming pare non voler fare a meno. Un libro forte, straziante, che spazza via le scuse e illumina la cruda e durissima verità.

 

Spezzate (Jude Ellison, Sady Doyle)

copertina spezzate


Perché ci piace guardare una donna crollare?
 Cosa ci attrae della sua vulnerabilità?

È uno spettacolo a cui siamo abituati e da cui con difficoltà distogliamo lo sguardo. Questo saggio potente e appassionato ci apre le porte di una galleria degli orrori in cui celebrità di ogni epoca, da Charlotte Brontë a Miley Cyrus, da Britney Spears a Hillary Clinton, hanno scontato la colpa di non aver rispettato i limiti che la cultura patriarcale aveva imposto alle loro vite.

Attingendo dalla letteratura e dalla stampa scandalistica, Doyle ricostruisce l’ascesa e la caduta di queste donne, esplorando il fenomeno sociale della trainwreck: il deragliamento dai binari del proprio ruolo che porta a perdere tutto ciò che si aveva ottenuto. Un libro che è un invito a cambiare il proprio sguardo, a riconoscere nella trainwreck un nuovo modello di emancipazione in grado di sovvertire le regole della società.

Un libro per riflettere su quanto sia profonda e radicata l’indifferenza nei confronti del declino di una donna potente, legata allo stupore e alle malelingue che troppo spesso accompagnano l’ascesa di una donna brillante verso posizioni di spicco e di potere.

 

Humoursex
(Regina di Luanto, Marchesa Colombi, Contessa Lara, Annie Vivanti, Matilde Serao, Térésah, Amalia Guglielminetti)

copertina humoursex

Nella seconda metà dell’Ottocento, quando le donne in Italia costituivano l’unica “provincia irredenta”, succede che alcune scrittrici impegnate nel giornalismo, mondano o di denuncia sociale, in rivendicazioni emancipazioniste e nel movimento femminista mozzoniano maturino l’idea sovversiva di guardare al familiare copione del corteggiamento, della vita matrimoniale, dell’adulterio attraverso la prospettiva dell’ironia. Ne nascono racconti ad alto tasso di umorismo, che ribaltano le quinte del teatrino amoroso dell’epoca, mandando in soffitta Madame Bovary e inaugurando figure di donne capaci di farsi beffe di falsi miti e tabù, e poi di entrare in gioco: ma stavolta con regole scritte da loro.

Così la penna di Matilde Serao dà vita a Checchina che, intrappolata in un matrimonio infelice e decisa a concedere le proprie grazie niente di meno che a un marchese, per raggiungere il suo scopo riuscirà a superare tutte le difficoltà pratiche. Tutte tranne una. E se donna Valentina risponde a tono a chi la vorrebbe preda di un amore esclusivamente carnale, la Francesca di Annie Vivanti cerca di plasmare la propria immagine secondo quell’ideale di perfezione borghese destinata ad accendere gli ardori del suo – possibile? – amante teutonico. Con un esito tragicomico.

Un libro per rivendicare un nuovo spazio delle donne: una nuova voce, una parola ironica e tagliente che sovverta l’idea che le donne possano e debbano abitare una sola dimensione e rispondere ad un solo tipo e ad un solo ruolo sociale. Sette racconti figli del loro tempo ma ancora attuali nel tono di voce e nel desiderio di rivalsa e di rivendicazione..

Pazze di libertà (Silvia Meconcelli)

copertina pazze di libertà

Il sole è alto nel cielo quando Maria si risveglia in un luogo che non conosce, ma le bastano pochi attimi per capire che non sarà una giornata come le altre. La luce esterna proietta sul pavimento l’ombra delle sbarre che bloccano la finestra, la porta è serrata e il letto in cui si ritrova non è il suo. Le lenzuola sono rigide, i muri segnati dai graffi. Un manicomio.

Ma lei non è pazza, non può permettersi di restare lì, fra le urla delle altre internate e gli orrori dell’ospedale psichiatrico. Fuori c’è Lucio che l’aspetta.

Sullo sfondo di una Grosseto segnata dalle bombe, dalle razzie e dalla lotta partigiana della seconda guerra mondiale, si muovono le vite delle donne che provano a farsi spazio in un mondo governato dagli uomini. E Maria funge da portavoce e da esempio per ognuna di loro.

Un libro che indaga il modo in cui le donne ritenute pericolose – perché diverse, perché desiderose di avere una voce e un ruolo nella propria società e nelle vicende storiche e politiche che le coinvolgono – vengono fatte tacere, tacciate di follia, di isteria, di incapacità di intendere e di volere. Un grido di ribellione alla censura, e di incitamento alla libertà.

 

Se domani sono io

Vi lasciamo, infine, con una poesia che sta raggiungendo moltissimi cuori in questi giorni di tristezza e di lotta: Se domani sono io, della poetessa e attivista peruviana Cristina Torre Càceres. Sono parole che toccano e straziano l’anima, e crediamo che la loro potenza meriti di essere condivisa il più possibile.

Se domani non rispondo alle tue chiamate, mamma.
Se non ti dico che non torno a cena. Se domani, il taxi non appare.
Forse sono avvolta nelle lenzuola di un hotel, su una strada o in un sacco nero (Mara, Micaela, Majo, Mariana).
Forse sono in una valigia o mi sono persa sulla spiaggia (Emily, Shirley).
Non aver paura, mamma, se vedi che sono stata pugnalata (Luz Marina).
Non gridare quando vedi che mi hanno trascinata per i capelli (Arlette).
Cara mamma, non piangere se scopri che mi hanno impalata (Lucía).
Ti diranno che sono stata io, che non ho urlato abbastanza, che era il modo in cui ero vestita, l’alcool nel sangue.
Ti diranno che era giusto, che ero da sola.
Che il mio ex psicopatico aveva delle ragioni, che ero infedele, che ero una puttana.
Ti diranno che ho vissuto, mamma, che ho osato volare molto in alto in un mondo senza aria.
Te lo giuro, mamma, sono morta combattendo.
Te lo giuro, mia cara mamma, ho urlato tanto forte quanto ho volato in alto.
Ti ricorderai di me, mamma, saprai che sono stata io a rovinarlo quando avrai di fronte tutte le donne che urleranno il mio nome.
Perché lo so, mamma, tu non ti fermerai.
Ma, per carità, non legare mia sorella.
Non rinchiudere le mie cugine, non limitare le tue nipoti.
Non è colpa tua, mamma, non è stata nemmeno mia.
Sono loro, saranno sempre loro.
Lotta per le vostre ali, quelle ali che mi hanno tagliato.
Lotta per loro, perché possano essere libere di volare più in alto di me.
Combatti perché possano urlare più forte di me.
Perché possano vivere senza paura, mamma, proprio come ho vissuto io.
Mamma, non piangere le mie ceneri.
Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto.
Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima.

 

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Ti aspettiamo in Via Casoretto 42, Milano(angolo via Teodosio)

 

Emma Garroni

Studentessa di Lettere e Filologia moderna, appassionata di libri, parole e storie, in particolare della cultura del Novecento. Crede che lo scambio umano sia quel che pone le basi di un mondo giusto e bello, e non è forse un dialogo la letteratura?
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