Il volto scuro della bellezza

La paura del diverso e il peso dei pregiudizi moderni

Nelle silenziose vie dei borghi bergamaschi, la paura del diverso si manifesta con intensità, alimentata da ombre antiche che sembrano perdurare anche nella modernità. Un omicidio avvenuto all’interno di una chiesa sconvolge la comunità, risvegliando sospetti e timori legati a simboli sacri e misteriosi come le Madonne nere, che, pur appartenendo alla cristianità più antica, suscitano ancora diffidenza. La storia getta luce sull’incontro tra passato e presente, rivelando come il pregiudizio e il sospetto possano nascere dall’ignoranza e dal timore verso ciò che appare diverso. Il richiamo all’Ordine dei Disciplini si intreccia con le tensioni moderne, mostrando quanto la paura dell’ignoto possa influenzare la percezione degli altri e dare forma a visioni distorte della realtà.

Il tormento interiore e il peso del passato

Don Roberto, un parroco di provincia, nasconde ombre e colpe che ritornano implacabili, spingendolo a confrontarsi con scelte che pensava di aver abbandonato per sempre. La sua figura si staglia tra sacro e profano, avvolta in un dilemma che lo costringe a fare i conti con il proprio lato oscuro. Nel percorso di Don Roberto emerge il tema della redenzione e delle sfide morali, in un crescendo che rende sempre più difficile discernere la luce dall’ombra.

Il legame fragile tra padre e figlia

Il bibliotecario Bruno e sua figlia Viola sono due figure in cerca di una riconciliazione che sembra sfuggire a causa di segreti non detti e paure latenti. I due protagonisti si trovano loro malgrado coinvolti in una spirale di eventi che mettono alla prova il loro rapporto e li costringono a confrontarsi con il passato e con una perdita importante. È in questo delicato equilibrio tra affetto e diffidenza che i personaggi cercano di trovare un nuovo spazio di comprensione e fiducia, offrendo un intenso ritratto delle dinamiche familiari.