3,99€ – 16,00€
Premio di Merito al Premio Internazionale Montefiore 2019
Un piccolo evento, la morte di Rosetta, caduta rovinosamente dalle scale del liceo di Cianciamellotta, non è altro che il primo sassolino di una valanga. Da questo infatti concatenate tragedie rovinano la finta aurea di perfezione che circonda il piccolo borgo siciliano: c’è chi si ostina a ritenere che deve per forza trattarsi di uno sfortunato incidente e chi, invece, sospetta che possa essere stata uccisa. Un cannolo e qualche bicchiere di vino fanno da sfondo alle indagini di un maresciallo in pensione e un commissario americano, improvvisato insegnante d’inglese, entrambi senza un mandato ufficiale. Una storia d’amicizia, di pettegolezzi e di segreti inconfessabili che non si risolve fino all’ultima pagina.
Un giallo leggero ma intrigante, alla riscoperta dei tratti più nascosti della cultura siciliana.
Descrizione
Un singolare grigiore avvolgeva Cianciamellotta, un paese della Sicilia occidentale, non lontano dal mare. Quel borgo di origini medioevali, osservato dall’alto, con le case fitte e i tetti di terracotta, appariva come un mosaico fatto a mano.
Il giallo e la Sicilia: una storia d’amore lunga cent’anni
È impossibile negare come Leonardo Sciascia abbia avuto, in qualità di apripista vero e proprio, l’arduo compito di convincere il grande pubblico dell’immensa dignità letteraria del romanzo poliziesco; e, con esso, il privilegio di impostare un mood che sarebbe rimasto alla base della produzione successiva, fino al Montalbano di Andrea Camilleri: quello del giallo siciliano.
È naturale che gli scrittori di oggi e di domani vogliano rendervi omaggio: così, il giallo siciliano “di razza” non resta più l’unico esempio, e autori provenienti da ogni angolo d’Italia ambientano le proprie storie nell’affascinante, caldissima isola. Un gesto che suggella l’unione a doppio filo tra il giallo e la Sicilia, culla di un filone letterario ormai canonizzato e scolpito nella storia della letteratura mondiale.
Un’indagine appassionante tra vino e cannoli
È proprio nella cornice di un soleggiato borgo della Sicilia che Tomaso Nigris decide di dare vita a un giallo mozzafiato, che si colloca a pieno titolo nel filone del romanzo giallo siciliano.
Il mistero della morte apparente utilizza magistralmente tutti gli ingredienti tipici del filone: una morte misteriosa, la coltre pesante dell’omertà, il profumo della salsedine, il gusto per la buona cucina… e degli investigatori determinati a risolvere il caso, nonostante tutto cospiri per far gettare loro la spugna.
L’indagine del maresciallo Cacace e del commissario Basset ha ben poco di ufficiale, ma questo non ha importanza: i due amici non si daranno pace finché non avranno scoperto la verità, per quanto incredibile possa essere. Un tributo a un grande filone letterario, che riesce a cogliere tutte le sfaccettature della regione che lo ha visto nascere, più di un secolo fa: una regione complicata, accogliente, crudele… e bellissima.
Autore: Tomaso Nigris
Tomaso Nigris è imprenditore, editore (della stessa Incipit23) e autore eclettico capace di muoversi tra il genere giallo, le storie per bambini e la narrativa “non di genere”, collezionando numerosi premi letterari. Tra questi: il Premio Giallo Garda 2015, con Una nuova luce; il Premio Montefiore 2019, con Il mistero della morte apparente; il Premio Letterario Milano International 2019, con Immagino – Il sigillo dei Magi Ha inoltre contribuito al libro di fotografie “Around the World in 80 Images”, è autore dei testi del libro illustrato “È Natale tutto l’anno” e della serie illustrata “Miracolandia”, giunta al 5° episodio. C’è sempre un fiore da cogliere è il suo quarto romanzo. Sua, come è stato per le opere precedenti, è la foto che ne orna la copertina: un fiore, vivo e vibrante, che aspetta di essere colto, dal lettore e dai personaggi (reali e fittizi) del libro stesso.
Informazioni aggiuntive
ISBN | 978-88-94931-02-0 |
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Formato | Cartaceo, Digitale (EPUB) |
Pagine | 168 |
Il parere di...
Cecilia del Blog ‘contornidinoir‘
Moderatrice per quattro anni del forum di Qlibri e fondatrice del blog Contorni di noir, nel quale scrivo recensioni di romanzi noir, thriller e gialli e realizzo interviste. Ho intervistato dal vivo autori come Tess Gerritsen, Lee Child, Glenn Cooper, Joe R.Lansdale, Massimo Carlotto, Jonathan Coe. Ho partecipato a BookCity Milano come presentatrice di autori come: Alan Altieri, Marco Malvaldi e Charlotte Link. Ho co-presentato (insieme al curatore Riccardo Sedini) Lomellina in Giallo 2012. Ho presentato al NebbiaGialla 2018 e 2019 (curatore Paolo Roversi) autori nazionali e internazionali.
Ho pubblicato a novembre 2018 il mio libro di racconti intitolato “Noir all’improvviso” de I Buoni Cugini Editori.
Scordavo… Il lavoro “vero” è assicuratrice.
Il Mistero della Morte Apparente
“Il commissario sapeva per esperienza che molti segreti rimanevano custoditi all’interno delle mura di quelle case o nel profondo animo delle persone.
…In un piccolo paese gli occhi sono dappertutto e le voci corrono più del vento in un giorno di bufera. Sapeva anche molto bene che molte volte le voci venivano distorte, amplificate, falsate sia volontariamente che solo per i troppi passaggi”.
Bastano poche righe per entrare nell’atmosfera, per me sempre affascinante, di un paesino siciliano e delle sue dinamiche. Per chi ama le ambientazioni, i personaggi, alla Camilleri, alla Agnello Hornby, questo piacevole romanzo è la lettura adatta per ore di relax.
Pare infatti di esserci, fra le mura “spesse e grigie delle case che, abbarbicate lungo la collina, terminavano nella piazza principale”, dove si vivono vite note e segrete; dove niente è come appare; dove sentimenti forti e contrastanti si muovono negli animi della gente…
La vicenda ruota intorno al mondo scolastico: i protagonisti sono infatti, in gran parte, gli insegnanti del Liceo del paese, ciascuno con proprie caratteristiche, con soprannomi curiosi, ”lu Prevessuri”, “Allittratu” (il letterato), “Lu russu”…
I due attori principali, assai simpatici, sono però il maresciallo Cacace, ormai in pensione, e il commissario americano Basset, che dissertando sulla qualità di un Nero d’Avola o sulla squisitezza di un cannolo, bonariamente passano il tempo chiacchierando di vari argomenti.
Mi hanno ricordato, per certi aspetti, i due personaggi creati da Gianni Simoni, Petri e Miceli, anche se il contesto è completamente diverso; è il modo di collaborare che si assomiglia.
E a due personaggi simili non può che intrigare il fatto che in pochi giorni ben due insegnanti del Liceo Pirandello muoiano, con le stesse curiose modalità: precipitando da una scala.
Benché la faccenda non li riguardi – non dovrebbe riguardarli! – e nonostante sia chiaro che siano state disgrazie, il dubbio, un poco di sano dubbio, resta: possibile che due persone, stimate da tutti, al di sopra di ogni pettegolezzo, siano morte nello stesso identico modo?
Così ne parlano. E quatti quatti iniziano a porre domande qui e là, a confrontare le risposte, a scoprire un mondo sotterraneo fatto di passioni, tradimenti, insoddisfazioni, che portano a dare un senso ai loro dubbi. Quei dubbi che non avevano neppure osato esprimere ad alta voce, per non smuovere le acque tranquille del paese.
Entrano in gioco anche altre figure, come i gestori dei due bar del paesino: uno più raffinato come frequentazioni, per intellettuali e buona società; l’altro più alla buona. I nostri due investigatori dilettanti li frequentano entrambi, man mano che la loro opinione sulle morti “simili” si fanno più sicure.
E’ bella l’atmosfera di questo paese, intrigante al massimo; non credo neppure lontana dalla realtà; anche se l’autore Tomaso Nigris è descritto dalle biografie come milanese, ha saputo raccontare il microcosmo siciliano, con le sue pieghe nascoste, le sfumature, le curiosità in modo eccellente.
Il romanzo è poco giallo, nel senso che non contiene suspence, e che la scoperta della verità avviene non attraverso colpi di scena, ma colpi di “intuizioni” da parte dei due amici. E’ sicuramente un buon romanzo di costume, invece, ed anche psicologico, perché delinea, nel corso delle vicende, i caratteri dei vari personaggi e le loro particolarità.
Così, tra una chiacchierata, una bevuta al bar, qualche domanda buttata qua e là con apparente leggerezza, arriviamo a un finale a sorpresa.
“A sorpresa” è la giusta definizione, non solo per il colpevole (o i colpevoli?) ma per la modalità con cui l’autore ce li fa scoprire. E qui non dirò nulla, in tema con l’atmosfera di…omertà siciliana!
Per chi vuole addentrarsi nella affascinante Sicilia, con i suoi misteri, le sue contraddizioni, questo romanzo è una piacevole lettura.
Elisa di Blog ‘ilibridieli’
Elisa, 23 anni. Adora i cani (tutti, ma in particolare i suoi bulldog francesi), le serie tv americane, il mare di Portonovo e la pizza della mamma Claudia.
Legge tantissimo sin da piccola e il suo sogno nel cassetto è pubblicare un libro suo.
Laureata in Mediazione Linguistica, ha frequentato il Corso di Traduzione editoriale dell’Associazione Griò a Bologna e spera di diventare traduttrice letteraria.
Il Mistero della Morte Apparente
“Vi è una Sicilia ‘babba’, cioè mite, fino a sembrare stupida; una Sicilia ‘sperta’, cioè furba, dedita alle più utilitarie pratiche della violenza e della frode. Vi è una Sicilia pigra, una frenetica; una che si estenua nell’angoscia della roba, una che recita la vita come un copione di carnevale; una, infine, che si sporge da un crinale di vento in un accesso di abbagliato delirio…Tante Sicilie, perché?
Perché la Sicilia ha avuto la sorte ritrovarsi a far da cerniera nei secoli fra la grande cultura occidentale e le tentazioni del deserto e del sole, tra la ragione e la magia, le temperie del sentimento e le canicole della passione. Soffre, la Sicilia, di un eccesso d’identità, né so se sia un bene o sia un male…” La vita del tranquillo paese siciliano di Cianciamellotta viene interrotta bruscamente da un tragico evento: la morte di Rosetta, professoressa di inglese. A pochi giorni di distanza, però, anche l’insegnante di storia dell’arte muore cadendo dalle scale.
Una volta può essere una fatalità, ma la seconda volta sarà anch’essa solo un caso?
Nei piccoli paesi poi, molto spesso, le persone sanno più di quello che danno a vedere.
Una storia di amicizie e pettegolezzi, un giallo coinvolgente che si legge in poche ore.
Deborah Abiatico, studentessa di Ingegneria Informatica a Brescia. Appassionata al mondo della letteratura e della sceneggiatura ha coronato il suo sogno scrivendo un libro tutto suo, My sweetest revenge. Fervida immaginatrice di mondi paralleli, procrastinatrice cronica, l’unico interesse che non riesce a rimandare è la scrittura.
Il Mistero della Morte Apparente
Un piccolo evento, la morte di Rosetta, caduta rovinosamente dalle scale del liceo di Cianciamellotta, non è altro che il primo sassolino di una valanga. Da questo infatti concatenate tragedie rovinano la finta aurea di perfezione che circonda il piccolo borgo siciliano: c’è chi si ostina a ritenere che deve per forza trattarsi di uno sfortunato incidente e chi, invece, sospetta che possa essere stata uccisa. Un cannolo e qualche bicchiere di vino fanno da sfondo alle indagini di un maresciallo in pensione e un commissario americano, improvvisato insegnante d’inglese, entrambi senza un mandato ufficiale. “Il mistero della morte apparente” è sicuramente una lettura piacevole e coinvolgente.
Le descrizioni, curate e mai ingombranti, ti trasportano tra i paesaggi, i sapori e i profumi siciliani. Il linguaggio semplice aiuta a conoscere e amare i personaggi sin dai primi capitoli.
Fiato sospeso assicurato fino all’ultima pagina.
Autore: Tomaso Nigris
Tomaso Nigris è imprenditore, editore (della stessa Incipit23) e autore eclettico capace di muoversi tra il genere giallo, le storie per bambini e la narrativa “non di genere”, collezionando numerosi premi letterari. Tra questi: il Premio Giallo Garda 2015, con Una nuova luce; il Premio Montefiore 2019, con Il mistero della morte apparente; il Premio Letterario Milano International 2019, con Immagino – Il sigillo dei Magi Ha inoltre contribuito al libro di fotografie “Around the World in 80 Images”, è autore dei testi del libro illustrato “È Natale tutto l’anno” e della serie illustrata “Miracolandia”, giunta al 5° episodio. C’è sempre un fiore da cogliere è il suo quarto romanzo. Sua, come è stato per le opere precedenti, è la foto che ne orna la copertina: un fiore, vivo e vibrante, che aspetta di essere colto, dal lettore e dai personaggi (reali e fittizi) del libro stesso.
Palma Camozzi –
Bellissimo libro che ti trascina sia nel personaggio che nel paesaggio. Di facile lettura, scorrevole che non smetteresti di leggere. La storia sembra essere conclusa ma ecco il colpo di scena che ti sorprende…
Veronica –
Un bellissimo libro, estremamente piacevole, intrigante e simpatico. Ti coinvolge sin dalla prima pagina…