Il giallo è da sempre tra i generi più apprezzati della letteratura. Sin dal primo romanzo classificabile come detective story, “La donna in bianco” di Wilkie Collins (pubblicato a puntate dal 1859 al 1860), i lettori di tutto il mondo si sono divertiti a partecipare al gioco della scoperta. Chi ha rubato i gioielli della corona? Chi è l’assassino? Cosa significa quel messaggio lasciato in punto di morte?
Gli enigmi, disseminati sapientemente dall’autore sin dall’inizio del libro, come le briciole di pane di Hansel e Gretel, sono ciò che rende la lettura di un giallo un’esperienza così piacevole. Lasciando i giusti indizi, il lettore resterà incollato fino all’ultima pagina…
Ma quali sono gli ingredienti per scrivere un buon giallo?
Ingredienti e preparazione di un buon romanzo giallo
Ecco qui la ricetta del giallo secondo Incipit23:
- 200 g di mistero
- mezza dozzina di enigmi
- 100 ml di personaggi intriganti
- 1 ½ detective
- 50 g di colpi di scena
- depistaggi q.b.
- 150 g di scrittura sapiente per legare il tutto
Adesso starete ridendo… eppure scrivere un bel giallo è esattamente come cucinare una torta. Occorrono i giusti ingredienti, l’abilità di sapere quando versarli e la capacità di mischiarli a dovere. Lasciare in forno per duecento, cento, o anche solo dieci pagine!
Se ci riflettete sul serio, vi verranno in mente moltissimi esempi di gialli preparati secondo questa ricetta: Il mastino dei Baskerville di Arthur Conan Doyle, Assassinio sull’Orient Express di Agatha Christie… e persino il nostro Immagino. Il sigillo dei Magi, dalla penna di Tomaso Nigris.
Il sapore del giallo: essenza di storia per guarnire
Esistono moltissimi tipi di giallo e uno dei generi più particolari è il giallo storico. Il sapore di un giallo storico è distintivo, un mix tra il gusto tradizionale di un romanzo storico e quel profumo inconfondibile di mistero, un alone colorato di dubbio e curiosità che modifica la tinta dell’intero impasto.
Il giallo storico affonda le sue radici nella realtà, non semplicemente nel verosimile, e gioca con gli avvenimenti del passato per creare un quadro tutto nuovo nella cornice di un tempo più o meno antico.
Il sigillo dei Magi: l’ingrediente segreto
I Magi rappresentano ben più di semplici icone religiose, Andrea Colombo, giovane giornalista di provincia, ne è convinto fin da quando era bambino. Ed è proprio quando scopre che le reliquie sono conservate a Milano, che inizia un’intricata indagine storica: cosa si nasconde dietro questi personaggi?
Riconosciamo subito i 200 g di mistero, sapientemente dosati: c’è la familiarità della figura dei Magi, che l’autore spolvera subito di dubbio: forse queste figure nascondono altro rispetto a ciò che è risaputo? Ci penserà il nostro detective e mezzo, Andrea Colombo (laddove il “mezzo” è rappresentativo di chi lo aiuterà in questa ricerca), a svelare la verità.
Una situazione sentimentale complicata, un recente lutto e segreti gruppi religiosi, concorrono a ostacolare la ricerca della verità.
Ecco che cominciamo a sentire il profumo della nostra mezza dozzina di enigmi, mentre i 100 ml di personaggi intriganti iniziano a essere versati nell’impasto…
La sua innata curiosità e il suo spirito d’osservazione si riveleranno determinanti per approfondire le contraddizioni tra i vangeli, la vera storia dei Templari e dei Cavalieri di Malta e per scoprire la verità che Leonardo da Vinci e altri famosi pittori d’arte religiosa hanno nascosto in alcune delle loro opere.
Di “danbrowniana” memoria, ecco che ci vengono mostrati di striscio i saporiti 50 g di colpi di scena, una spezia indispensabile per un giallo degno di questo nome, e iniziamo a percepire sulla punta della lingua la famosa essenza di storia del paragrafo precedente e il sentore dei depistaggi q.b.
Andrea si trova così sopraffatto da una storia più grande di lui che coinvolge il lettore non solo in un’accurata analisi del passato, ma anche in profonde riflessioni esistenziali.
Ed eccola qui, l’aggiunta che a un buon giallo non può assolutamente mancare: l’ingrediente segreto. Ogni storia è diversa, dopotutto, e ogni autore porta alla propria creazione qualcosa di inconfondibilmente unico e suo. Per Immagino, Tomaso Nigris decide di aggiungere alla ricetta collaudata un pizzico di filosofia, che trasforma quest’opera da semplice giallo storico a giallo storico-filosofico, qualcosa che non si trova facilmente sugli scaffali.
Un intrigante giallo storico con doppio finale a sorpresa.
E i 150 g di scrittura sapiente per legare il tutto?
Sta a voi giudicare se anche l’ultimo ingrediente sia al suo posto: non vi resta che assaggiare…