La Fenice al completo per la prima del documentario da cui è tratto il libro fotografico omonimo con introduzione di Ottavia Piccolo.
“Inutile cercarla nei riflessi dei canali. Non la si trova neppure nel miraggio sospeso e senza tempo dei palazzi, sui suoi ponti o sull’acqua attraversata dalle gondole. Quel che si vede, quello che si crede di cogliere, non è che l’illusione della sua immagine. È la raffigurazione di un mito, di una città che, moderna come nessun’altra, ha trovato da secoli nella rappresentazione di se stessa il suo prodotto e la sua fortuna. Ma così facendo, col tempo ha smarrito la propria identità”
18 gennaio 2022. Tutto esaurito al Gran Teatro La Fenice, dove nella serata di ieri si è celebrata la prima assoluta de Lo sguardo su Venezia, il documentario co-prodotto da Catrina Producciones e dalla casa editrice indipendente Incipit23. La grande attrice Ottavia Piccolo e lo storico del cinema Carlo Montanaro, protagonisti della pellicola incentrata sul rapporto tra rappresentazione e identità di una città magnifica e fragile come Venezia, dal palco hanno introdotto la proiezione assieme al regista Simone Marcelli e al maestro Pino Donaggio, autore delle musiche originali, eseguite dal vivo dal quartetto dei Solisti Veneti.
Ma nella stessa serata, tra le mani dei volti noti sul palco come in platea, ha fatto mostra di sé anche il libro fotografico Lo sguardo su Venezia, appena pubblicato dalla stessa Incipit23 e tratto dal documentario. A firma di Barbara Ainis, autrice anche del testo della pellicola, questo elegante volume ne riprende la struttura polifonica, dando spazio e voce agli interventi dei molti e prestigiosi personaggi che sono comparsi sullo schermo, anche con contenuti inediti. Innanzitutto quello di Ottavia Piccolo, veneziana d’adozione e raffinata osservatrice della realtà della città, e quello di Carlo Montanaro, scrittore, giornalista, storico e critico cinematografico, oltre che grande collezionista di proto-fotografia e pre-cinema. A lui si devono le splendide immagini provenienti dall’Archivio Carlo Montanaro, che si alternano a foto che mostrano il volto pubblico e privato di Venezia.
Si tratta di un libro particolare, da sfogliare, osservare e leggere anche seguendo un ordine non lineare e raccogliendo le suggestioni offerte dall’introduzione della Piccolo, dal testo della Ainis, dalle spiegazioni dettagliate di Montanaro e dai contributi di Pierre Rosenberg, Cesare de Seta, Donatella Calabi, Silvia Penati, Tomaso Montanari e Paolo Sorcinelli. Queste voci eccellenti portano il loro prezioso sguardo per un approfondimento che non vuole proporre soluzioni, ma suscitare dubbi, domande e riflessioni: sull’evoluzione storica, filosofica ed esistenziale di Venezia e dei suoi possibili futuri; sull’influenza che la rappresentazione artistica e l’immagine spettacolarizzata hanno avuto nei confronti dell’identità stessa della città e della sua percezione; sullo sviluppo della tecnica ottica e sul ruolo che le più importanti invenzioni nel campo della fotografia, anche quelle che in Laguna sono state ideate, hanno avuto nella costruzione del mito romantico di Venezia, un mito che ha consegnato alla città una fama ineguagliabile ma anche mortifera.