Cosa regalare a Natale 2022 – Saghe familiari

Cosa regalare a Natale 2022 – Saghe familiari

Saghe familiari. Il genere letterario più amato ti assicura un regalo riuscito anche nelle missioni impossibili.

Per Natale 2022 regala C’è sempre un fiore da cogliere, di Tomaso Nigris

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Il genere letterario delle saghe familiari è sempre stato apprezzato, ma oggi sta vivendo un vero momento di gloria. Sono davvero tanti i lettori che amano immergersi nelle storie intrecciate di famiglie che rappresentano un formidabile spaccato di epoche, luoghi e contesti sociali. Non sarà difficile centrare l’obiettivo di un regalo gradito scegliendo uno di questi appassionanti romanzi, ma su quale titolo orientarsi? Noi oggi ti consigliamo un libro che parla di Milano, dagli anni di piombo ai giorni nostri, raccontando le vite di tre protagonisti e delle loro famiglie. Stiamo parlando di un libro premiato dalla critica e dai lettori:

C’è sempre un fiore da cogliere, di Tomaso Nigris (Incipit23, 2020)

Ci sono libri che sanno fermare un’epoca, un momento storico, un’emozione che è comune a chi lo ha vissuto. C’è sempre un fiore da cogliere riesce a farlo, raccontando una Milano che è nel cuore di chi la vive e l’ha vissuta, una città dura e ferita in un periodo storico teso e complesso come è stato quello degli anni di piombo. Tomaso Nigris, l’autore, ce lo riporta con la delicatezza del ricordo, con l’emozione dello sguardo giovane, carico di speranze e di illusioni di tre ragazzi e delle loro famiglie. C’è sempre un fiore da cogliere racconta le storie di Milano, storie che si dipanano nel tempo, che attraversano le decadi e le vicende private e pubbliche di una città che è sempre diversa e sempre la stessa. Ecco forse perché l’autore riesce a restituire un ritratto compassionevole e non giudicante delle vicende umane e politiche che hanno segnato un’epoca.

C’è sempre un fiore da cogliere

Vincitore del Premio Mendrisio allo Switzerland Literary Prize 2022

Due famiglie, una saga familiare intrecciata

C’è sempre un fiore da cogliere ricostruisce la vita di due famiglie nella Milano degli anni Sessanta. A Cernusco, la famiglia Beretta e la famiglia Schiavon conducono vite umili e parallele, lavorando senza sosta per un futuro migliore per i propri figli. E sono proprio i figli le voci narranti di questo romanzo corale: Berta e Luca Beretta, fratelli inseparabili, e Alessandra Schiavon, amica del cuore della prima e innamorata del secondo. Le vite di Alessandra, Berta e Luca s’intrecciano così in un racconto con un filo conduttore comune e sempre teso, una nota d’affetto reciproco costantemente presente nelle voci di ciascuno. Nell’alternanza di queste voci si dipanano, un capitolo per volta, la vicenda complessiva e i singoli avvenimenti che coinvolgono i tre protagonisti: le difficoltà economiche, lo sfruttamento sul lavoro, un sogno nel cassetto; uno screzio insanabile tra padre e figlio, il canto di sirena della lotta armata, la perdita emotiva e fisica.

Finché, con un epilogo che si ricollega al prologo in una struttura ad anello, non si giunge proprio ai giorni nostri, con la grande sfida che ha messo alla prova l’umanità intera nell’ultimo anno e mezzo.

Una Storia vera

Le storie delle famiglie Beretta e Schiavon non sono altro che i granelli di sabbia che compongono la clessidra della Storia, quella con la esse maiuscola. Il Sessantotto, con le sue luci e ombre, non si limita ad attrarre Luca tra le braccia degli ideali, ma lo avvinghia nel vortice della lotta armata, alla quale prenderà parte in prima persona. È questa la parte del romanzo ispirata a una storia vera: Luca (nome di fantasia) è realmente esistito, ha realmente figurato sul palco degli Anni di Piombo e ha realmente prestato testimonianza per le vicende raccontate in questo libro.

E poi, naturalmente, c’è il riferimento al Covid-19. Una storia appena accennata nel prologo e nell’epilogo, ma che resta presenza importante tanto nel cuore del testo quanto nel cuore di tutti i lettori, che ancora ne stanno vivendo le difficoltà, anche se con una nuova luce all’orizzonte.

Una saga familiare ambientata a Milano! Ora sai cosa regalare a Natale 2022!

C’è sempre un fiore da cogliere di Tomaso Nigris (Incipit23, 2021)

Vincitore del Premio Mendrisio allo Switzerland Literary Prize 2022

Storie di Milano - C'è sempre un fiore da cogliere

La periferia milanese. Due famiglie. Un cosmo di solitudini intrecciate. Alessandra e Berta sono amiche da sempre, inseparabili confidenti l’una dell’altra; Luca è il fratello di Berta e, negli anni delle contestazioni studentesche, si avvicina all’estremismo di sinistra spinto dall’amore per una ragazza. Questa è la prima di una serie di scelte che sconvolgeranno la sua vita per sempre. Le voci dei tre protagonisti si alternano per raccontare sentimenti e passioni, amicizia e amore, fede e aspirazioni, nella cornice degli avvenimenti politici più importanti del nostro Paese dagli anni di piombo alla pandemia. Un’emozionante vicenda corale ispirata a una storia vera. Una saga familiare appassionante che ripercorre la vita dei protagonisti dal 1968 a oggi, accompagnando il lettore in un viaggio tra luci e ombre dell’animo umano.

 

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Barbara Ainis

Giornalista professionista, responsabile della comunicazione di Incipit23 e autrice di documentari. Dal 2015 ha firmato come autore diversi cortometraggi e lungometraggi documentari, tra i quali: A.Wildt. Il marmo e l’anima (2015) e Éphémère. La bellezza inevitabile (Best Documentary Award al SIFF 2018), dal quale ha tratto l’omonimo libro pubblicato da Franco Maria Ricci Editore, e Uno sguardo su Venezia (Best Documentary Film al GRIFF 2022), con Ottavia Piccolo, dal quale pure ha tratto il libro omonimo pubblicato con Incipit23.
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