Il nuovo romanzo di Dan Ruben: “Il Dono di Benjamin” tra spionaggio e chiaroveggenza

Il nuovo romanzo di Dan Ruben: “Il Dono di Benjamin” tra spionaggio e chiaroveggenza

All’attenzione dei fan delle storie di spionaggio – ma anche di quelli delle storie d’amore – e soprattutto dei fan di Dan Ruben: tenetevi pronti!

Il primo di dicembre uscirà il nuovo, attesissimo romanzo di uno dei nostri autori più amati:
IL DONO DI BENJAMIN è pronto a rubarvi il cuore.

Roma! Per un attimo gli parve di risentire il calore dell’abbraccio di sua madre. Perché no? In fondo era la città ideale per mimetizzarsi: enorme, caotica, sempre piena di turisti… Lì avrebbe potuto mischiarsi agli ultimi, agli esuli della strada, e trovare finalmente un po’ di pace. Dacché aveva memoria, non faceva altro che scappare e nascondersi. Era arrivato il momento di scomparire.

Roma, 2016. Un attentato terroristico colpisce un treno appena partito dalla stazione della capitale. Poco prima dell’esplosione, un senzatetto ha avvertito una delle vittime di non prendere quel treno.

Grazie a questo indizio, il dottor Libermann riesce finalmente a rintracciare Benjamin Burke, fuggito anni prima dal laboratorio di ricerca della Città Fortezza e sparito nel nulla. Ma “Benjamin” non esiste più: il suo nome ora è Tommaso, la sua casa sono le strade di Roma e il suo “dono” un doloroso ricordo che vorrebbe lasciarsi alle spalle. A sconvolgere i suoi progetti arriva però Sara, una giovane donna dal cuore gentile e dall’animo forte, determinata a restare accanto a Tommaso qualunque cosa accada.

In un serrato e adrenalinico gioco del gatto e del topo tra le vie della capitale e le campagne abruzzesi, Tommaso e Sara dovranno fare i conti con i fantasmi del passato, i sentimenti del presente… e le visioni del futuro.

Un passato ingombrante e un futuro fin troppo chiaro

Le dimensioni temporali di passato, presente e futuro si intrecciano e si confondono sul filo rosso del misterioso ed inquietante dono del protagonista: il passato è una presenza traumatica e costante nel cuore e nelle scelte di Benjamin-Tommaso, che da esso si nasconde nell’ombra delle affollate strade della Città Eterna; il presente non è che una fuga dal passato, e il futuro è perennemente presente davanti agli occhi del giovane, sotto forma di visioni su ciò che avverrà.

Il gioco di scambio delle dimensioni cronologiche permea l’intero romanzo, portando il lettore avanti e indietro nel tempo fino ad arrivare al cuore della dimensione più profonda ed inconoscibile di tutte: l’animo umano. Proprio la sovrapposizione delle linee del tempo diventa infatti una chiave di lettura del mondo, nonché del mondo interiore di Tommaso-Benjamin, che si giostra sul confine del tempo come un acrobata che danza sul baratro.

La chiaroveggenza come chiave di analisi psicologica

In quest’ottica è affascinante il modo in cui viene presentato il potere delle visioni del futuro. Le prospettive visionarie non solo offrono uno sguardo nell’ignoto, ma gettano luce su quanto il destino possa essere plasmato dalle scelte e dalle emozioni umane, portando i personaggi ad affrontare la responsabilità che accompagna la conoscenza di ciò che il destino può riservare a loro e a chiunque gli stia intorno.

La chiaroveggenza di Tommaso-Benjamin acquista così un livello ulteriore, oltre a quello di ottimo espediente narrativo: diventa la lente attraverso cui osservare il rapporto tra l’uomo e il tempo, tra la conoscenza e l’immobilità. Le visioni del futuro conferiscono al protagonista un grande senso di responsabilità, in quanto lo pongono davanti a una scelta: rivelare ciò che sa, rischiando di apparire folle, o non dire nulla e restare a guardare le tragedie che prendono vita?

Un elemento interessante che emerge nel romanzo è la facoltà di Benjamin di agire sul futuro di cui viene a conoscenza: il potere d’azione su quanto vede gli conferisce un’ulteriore responsabilità, in quanto non solo si trova a dover scegliere se rivelare ciò che ha visto e con che parole farlo, ma anche se e come cambiare il corso degli eventi. Come sappiamo, però – e maestri ci sono stati film e romanzi quali The dead zone di Stephen King, Donnie Darko di Richard Kelly, Tenet di Cristopher Nolan, e moltissimi altri -, modificare il corso degli eventi non è mai un’operazione semplice, e soprattutto è sempre soggetta a esiti imprevedibili: non è una scelta da fare alla leggera, e questo Tommaso lo imparerà sulla sua pelle.

Un amore che sfida ogni ostacolo

Ad illuminare l’animo di Tommaso-Benjamin – oppresso dai dolorosi ricordi di un terribile passato e dal senso d’impotenza e di terrore che il suo dono gli porta – arriva Sara: una ragazza gentile dall’animo puro, che conduce nel suo quotidiano una vita semplice; vita che viene stravolta dall’incontro con l’affascinante e misterioso giovane.

Questo amore travolge entrambi: Tommaso, fino a quel momento concentrato nel rendersi anonimo, nel fuggire da tutto, e nel tener fede all’unico mantra di rendersi invisibile ad ogni costo, non può più isolarsi dal resto del mondo, perché un’altra persona è entrata nel suo cuore e non sembra volerne uscire. Sara d’altro canto si trova a sfidare qualsiasi convenzione sociale, quando uno dei senzatetto che lei è solita aiutare le si mostra in una luce nuova, e resta impresso davanti ai suoi occhi come non le era mai successo prima di allora.

I due amanti si tengono stretti nelle precipitose fughe tra le vie di Roma, si tengono stretti nelle corse a perdifiato tra le campagne Abruzzesi mentre cercano di sfuggire agli scagnozzi del dottor Liebermann, si tengono stretti per non cadere nel vortice dell’oscuro passato del giovane. Ed è proprio questo abbraccio senza indugi e senza riserve l’unica speranza contro un male che avanza e che non li lascia andare.

Dicono del romanzo

In attesa dell’uscita ufficiale, abbiamo mandato una copia del romanzo ad alcune bookblogger per avere il loro parere di lettura. Ecco alcune frasi tratte delle recensioni!

Da amante del sovrannaturale devo dire che ho molto apprezzato questo libro, rimandandomi alla memoria libri come L’Incendiaria di King e The fireman di Joe Hill. Mi piacciono le storie in cui una o più persone hanno poteri psichici, di preveggenza, psicocinetici e via dicendo.
Ho trovato la scrittura dell’autore piacevole, scorrevole, non mi ha annoiata per niente. Per gusto personale non ho amato tanto la storia d’amore, ma non toglie nulla al romanzo che anzi, consiglio agli amanti del genere.”

(dal profilo instagram Mina – @mina.lettriceindisponente)

I due protagonisti sono fantastici e descritti sotto ogni punto di vista: aspetto, pensieri, passato, carattere e decisioni. Nulla è lasciato al caso e sono stati loro, secondo me, a rendere tutto così emozionante! Le loro storie si intrecciano nello sfondo di una Roma dei nostri giorni, piena di rifugi e angoli in cui nascondersi, per poi spostarsi in aperta campagna, ma non voglio dirvi troppo! Il tema centrale che muove i due protagonisti è inoltre, una caratteristica particolare di Tommaso e di cui l’autore stesso parla anche nei ringraziamenti dell’opera citando le sue fonti informative.
Non voglio rischiare di fare spoiler però perché penso che entrare nel libro a mente bianca sia l’approccio migliore per scoprire ogni sfaccettatura, proprio come è successo a me.I temi trattati sono tantissimi, e tantissimi sono gli spunti di riflessione che ci propone, prima di tutto il desiderio di libertà, questa cosa misteriosa che ogni giorno diamo sempre per scontato, la possibilità di avere al nostro fianco qualcuno che ci ama e ci aiuta nei momenti più difficili, che ci motiva a non mollare e a continuare per la nostra strada nonostante le difficoltà.

(dal profilo instagram Book Blogger – @libri_come_aria)

In attesa dell’uscita del libro, guarda il booktrailer!
Potrai trovare il romanzo sul nostro sito e nella nostra libreria in Via Casoretto, 42. Ti aspettiamo!

 

 

Emma Garroni

Studentessa di Lettere e Filologia moderna, appassionata di libri, parole e storie, in particolare della cultura del Novecento. Crede che lo scambio umano sia quel che pone le basi di un mondo giusto e bello, e non è forse un dialogo la letteratura?
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