Viva la mamma! Le mamme nella letteratura

Viva la mamma! Le mamme nella letteratura

Che sia sorridente, sincera e a volte un po’ severa… la mamma è sempre la mamma!

Ecco alcune madri famose della letteratura (classica e contemporanea) che hanno cresciuto non solo i propri figli letterari, ma intere generazioni di lettori!

Penelope, Odissea

Mamma dell’antichità, Penelope cresce da sola il figlio Telemaco durante la lunga attesa del ritorno del marito impegnato nella guerra di Troia. Penelope diventa così simbolo della donna e mamma forte, paziente e coraggiosa.

La signora Bennet, Orgoglio e pregiudizio

Si sa che le mamme vogliono, o vorrebbero, sapere tutto dei propri figli… quale migliore esempio letterario se non la signora Bennet, mamma un po’ impicciona, invadente  e anche un tantino apprensiva delle più famose cinque sorelle inglesi?

Margaret Curtis March, Piccole donne

Definita “mamma delle mamme”, la signora March, una sorta di Penelope moderna, cresce da sola le quattro figlie mentre il marito si trova in guerra. La contraddistingue la saggezza: nonostante le difficoltà si dimostra sempre forte, disponibile all’ascolto e pronta a dispensare ottimi consigli.

June, Il racconto dell’Ancella

In un mondo distopico in cui le donne sono private dei loro diritti si generano violenza e paura, ma anche ribellione e coraggio. E June ha preso in mano non solo la sua vita, ma anche quella di tutti coloro abbiano incrociato la sua strada, per ribellarsi alla nuova società in cui le donne sono viste solo come macchine riproduttive. Il suo obiettivo: riuscire a ritornare a un mondo normale e ricongiungersi con la figlia.

Lily Evans Potter, Harry Potter

Una mamma moderna e molto speciale, anche se presente solo come ricordo nelle pagine dei libri dedicate al maghetto, Lily è una mamma dolce, gentile e coraggiosa che dona la propria vita per proteggere il figlio.

Mariam e Laila, Mille splendidi soli

Una storia di donne, donne diverse, vittime della stessa cultura maschilista inviolabile. Due destini forzatamente uniti dalla tragedia. Da una parte, Mariam, una harami una figlia illegittima, nascosta come una macchia nera su un abito bianco. Dall’altra, Laila, nata nella notte della rivoluzione del 1978, bella e avviata all’istruzione dalle premure del padre. Entrambe date in sposa allo stesso marito violento, da cui dovranno difendersi, senza però mettere in pericolo i figli.

Gemma, Venuto al mondo

Nomen omen, Gemma è emblema della nascita in un contesto difficile e duro come quello della guerra. Donna forte e determinata, incarna la speranza e la fiducia nel futuro

Hester Prynne, La lettera scarlatta

Hester Prynne è la protagonista de La lettera scarlatta: donna sposata, rimane incinta di un uomo che non è suo marito e viene marchiata a vita con una lettera “A”, un simbolo che ha lo scopo di renderla un mostro d’immoralità agli occhi di un popolo puritano e ipocrita. La sua tenacia deriva dall’accettazione di sé, dalla consapevolezza del suo peccato e dall’accoglimento di tutte le conseguenze. È fiera, Hester, quando cammina nel villaggio con sua figlia per la mano, è risoluta quando si oppone a chi gliela vuol portare via e soprattutto è così conscia del proprio fardello che da sola si cuce la lettera scarlatta.

Isabel Allende, Paula

Nel romanzo Paula, pubblicato nel 1994, Isabel Allende racconta il drammatico viaggio attraverso i giorni della lunga agonia e della scomparsa di sua figlia di soli ventotto anni, a causa di una malattia rara. Il libro è una sorta di diario-autobiografia in cui le dolorose riflessioni della scrittrice, devastata dal dolore al capezzale della figlia in coma, si intrecciano al racconto della sua vita.

 

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Chiara Giunta

Studentessa di Editoria all'università degli studi di Milano
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